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Meyer, Conrad Ferdinand.

Scrittore svizzero di lingua tedesca. Di origini patrizie, ricevette un'educazione rigida improntata al Calvinismo più rigoroso, che lasciò segni profondi nella sua vita inquieta, terminata in una casa di cura per malati mentali. Considerato uno degli esponenti di spicco del Realismo svizzero, insieme a G. Keller e J. Gotthelf, M. fu particolarmente attento ai temi storici, soprattutto a quelli attinenti al Rinascimento italiano e alla Riforma protestante, influenzato anche dallo studio di Burckhardt. Le sue opere sono caratterizzate da stile concreto ed evidenza di particolari, ma anche da una sottile vena simbolica. Oltre alla produzione poetica, raccolta nei volumi Ballate (1867) e Poesie (1882-92), che rivelano raffinate qualità pittoriche e uno stretto legame con le arti pittoriche coltivate in gioventù, M. pubblicò numerosi romanzi e novelle storici. In essi agiscono personaggi impetuosi, vitali, tragici, costretti a vivere in un mondo contraddittorio, privo di morale: Il santo (1879), Il paggio di Gustavo Adolfo (1882), La tentazione del marchese di Pescara (1887), Angela Borgia (1891). Lo stesso conflitto fra etica e politica è riproposto da M. nel romanzo popolare Jürg Jenatsch (1876) e nel poemetto Gli ultimi giorni di Huttens (1871) (Zurigo 1825 - Kilchberg, Zurigo, 1898).